Hirameki – L’Arte di scoprire l’inatteso

Hai mai visto un hirameki?
Se almeno una volta nella tua vita, da bambino ma non solo, hai alzato lo sguardo al cielo e scorto tra le nuvole un drago, un cuore o un volto, beh allora ciò di cui ti parlerò oggi ti suonerà sicuramente familiare.
COS’È UN HIRAMEKI
Con il termine giapponese Hirameki traduciamo l’espressione “lampi d’ispirazione” e facciamo riferimento alla scintilla ispiratrice, che ci travolge e ci permette di godere dell’immaginazione e della creatività. L’hirameki è – in concreto – la capacità di trasformare delle macchie di colore in figure e oggetti grazie all’aiuto di penne e matite con cui aggiungere linee e forme dando così una fisionomia a qualcosa di apparentemente privo di significato.
Questa attività è diventata una pratica diffusa grazie al libro, edito da Rizzoli, dei due artisti giapponesi Peng & Hu “Disegna ciò che vedi”. Pare che i due autori furono ispirati a loro volta, nella messa a punto di questo metodo, dalla chiazza sul manto di una mucca, che gli ricordava una celebre star del cinema.
ESERCIZIO
L’obiettivo di oggi è quello di dedicare del tempo ad un’attività che possa divertirti e al tempo stesso permetterti di tenere allenata la tua creatività.
Sei pronto?
Bene, se non hai a disposizione il testo di Peng e Hu, ti suggerisco tre modi semplici per giocare con l’hirameki, magari insieme alla tua famiglia o i tuoi amici:
1. Datti il permesso di tornare il bambino spontaneo e fantasioso che sei stato un tempo. Per qualche minuto tieni il naso all’insù, mira al cielo, e osserva le nuvole sulla tua testa cercando forme e scene di cui raccontare le storie.
2. Prendi un foglio, fai casualmente delle macchie di colore (con dei pennarelli o con la tempera) e trasformale in personaggi o cose.
3. Raccogli piccoli oggetti che trovi in casa o in giro, come conchiglie, pasta, tappi, fiori, ecc. Fai lo stesso gioco delle macchie di colore: posiziona l’oggetto sul foglio e a partire da esso rappresenta qualcosa o qualcuno.
COSA IMPARARE DALL’HIRAMEKI PER LA TUA VITA
“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.”
Martha Medeiros
Un’attività come l’hirameki è sicuramente un buon esercizio pratico per sviluppare il cosiddetto pensiero laterale (Edward de Bono), il tipo di pensiero alternativo a quello “verticale” – logico matematico e basato sulla razionalità e sulla consequenzialità. Il pensiero laterale è, invece, quel tipo di ragionamento che si poggia sull’intuizione e sull’osservazione di una situazione da molteplici punti di vista per giungere a nuove possibili soluzioni ai nostri piccoli e grandi problemi quotidiani.
L’hirameki ci insegna ad andare oltre l’ordinario, oltre le convenzioni, a guardare oltre le apparenze aprendoci a nuove e potenzialmente infinite prospettive. L’hirameki ci ricorda che tutto ciò che ci circonda, ma anche tutto ciò che sta dentro di noi, si presta a molteplici interpretazioni, che cambiano in base al punto di vista da cui si osserva la realtà. Ed è così che ci rendiamo conto che per uscire da una situazione in cui ci sentiamo bloccati, per cambiare, dobbiamo fare qualcosa di diverso e di mai immaginato prima. Uscire dal ripetersi ciclico e abitudinario delle nostre dinamiche e cambiare rotta, trovare una strada nuova.