“La fase due in psicologia – #chibencomincia”

Il 4 Maggio siamo entrati nella cosiddetta “fase due” dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo nel nostro Paese. Diventa quasi doveroso iniziare a tirare le somme di quelli che sono gli effetti sul piano umano ed economico determinati da questo tempo sospeso. Dobbiamo ripensare completamente le nostre esistenze, il nostro lavoro, le nostre abitudini, dando ascolto anche e soprattutto agli effetti della quarantena sulla nostra salute psicologica.
L’emergenza non è passata, ma inizia una fase a tempo indeterminato di convivenza con il virus in cui sarà fondamentale fare appello alla nostra responsabilità sociale e alla capacità di adattamento a nuovi spazi e modi di relazione e azione nei contesti quotidiani di vita.
«La crescita post-traumatica è il processo di cambiamento e maturazione derivante dall’aver vissuto una esperienza stressante che ci ha fatti incontrare/scontrare con la nostra vulnerabilità. È una sorta di benessere esistenziale, porta le persone a rivedere le priorità di vita, a scoprire nuovi valori, a dare rilevanza alle persone significative. Chi inizia questo processo di crescita ha minor rischio di sviluppare ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress»
Fonte: Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi
LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DELL’ISOLAMENTO
Essendo ancora completamente calati in questo stato di emergenza, risulta difficile al momento definire e quantificare con precisione l’impatto che il Covid-19 avrà sulla salute mentale di tutti noi.
Sicuramente la restrizione della libertà personale, il senso di minaccia dato da un nemico invisibile e la durata imprevedibile dello stato di crisi che stiamo vivendo sono tutti fattori che concorrono all’emergere di condizioni di disagio psicologico e malessere.
Le prime evidenze scientifiche al riguardo ci giungono da studi condotti in Cina, che indagano appunto gli effetti psico-sociali della pandemia sulla popolazione generale e sul personale sanitario.
I dati emersi rispetto alla popolazione generale sono i seguenti:
- il 53,8% delle persone intervistate ha valutato l’impatto psicologico dell’epidemia su di sé come moderato o grave
- il 16,5% ha riportato sintomi depressivi di intensità moderata-grave
- il 28,8% ha riferito sintomi ansiosi di intensità moderata-grave
- l’8,1% ha riportato livelli di stress moderati-gravi
Uno studio molto interessante, condotto dall’Istituto di Psicologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha analizzato i contenuti dei post pubblicati su un noto social media cinese evidenziando le differenze prima e dopo l’annuncio della pandemia. È stato dimostrato un aumento di contenuti negativi – legati all’ansia, alla depressione e un’aumentata percezione di minaccia – e una diminuzione dei contenuti positivi e della soddisfazione della propria vita in generale.
Per quanto riguarda il personale sanitario coinvolto nella lotta al virus, invece, uno studio del Dipartimento di Gestione delle Infezioni del People’s Hospital of Fuyang City, ha rilevato che:
- circa il 23% del personale medico infermieristico ha dichiarato di aver fatto esperienza di sintomi ansiosi, di varia entità
- Il 27.39%, invece, ha riportato una sintomatologia stress-correlata, tra cui insonnia, incubi, ipervigilanza e immagini negative ricorrenti.
COME E PERCHÉ POSSO CHIEDERE AIUTO?
Lo scenario che ci si prospetta non pare roseo, eppure il futuro è nelle tue mani, nella tua capacità di reagire e superare questo momento grazie alle tue risorse e capacità.
“Non è lo stress a farci cadere, ma come rispondiamo alle situazioni di stress”
Wayde Goodall
E allora, cosa puoi fare?
Quando è giusto rivolgersi ad un professionista?
Se hai bisogno di un supporto per superare il disagio ed il malessere sviluppato in questi giorni di isolamento, se vuoi programmare il tuo dopo definendo obiettivi realistici e soddisfacenti per la tua vita, se nel silenzio di questi giorni sono emersi temi e pensieri che vorresti affrontare per guardare al futuro con speranza e leggerezza, se hai perso una persona cara senza neppure poterla salutare, se la comunicazione in famiglia e nella coppia è diventata difficile, se da solo senti di non farcela…
Non rimandare, prenota oggi una consulenza psicologica!
Più spesso di quanto credi anche un solo colloquio può essere utile per avviare un processo di cambiamento, per vedere le cose da un nuovo punto di vista, per prendere una decisione, per dare forma ad un progetto.
Io ho scelto di restare online ancora, perché credo che sia importante continuare a tutelare la nostra salute limitando gli spostamenti e i contatti quando possiamo contare su soluzioni alternative.
Perché questa esperienza ci ha insegnato che anche in rete possono nascere e alimentarsi delle relazioni autentiche, perché in questo modo possiamo continuare a fare la nostra parte nel contenimento della diffusione del virus, perché tu potrai risparmiare tempo prezioso per i tuoi progetti e per la tua famiglia, perché in questo modo saremo più flessibili su giorni e orari, ma soprattutto perché so che i nostri incontri non perderanno assolutamente in efficacia e efficienza.
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