La psicologia positiva: applicazioni per il tuo benessere

Oggi parliamo di psicologia positiva, ovvero dell’applicazione del metodo scientifico allo studio e alla comprensione di cosa ci fa fiorire e ci permette di migliorare la nostra vita.
NB: nella sezione esercizi di questo blog trovi molti suggerimenti ispirati proprio a questo approccio. Ti invito pertanto a visionarli e provare a metterli in pratica.
Tradizionalmente la psicologia – almeno nei suoi approcci più diffusi e conosciuti come la psicoanalisi e il comportamentismo – è stata a lungo caratterizzata da un approccio deterministico. Questo nella pratica si traduceva nella ferma convinzione che ciò che accadeva nel passato influenzava in maniera lineare il nostro presente e di conseguenza il futuro. L’attenzione era posta esclusivamente sui conflitti e sulle sofferenze, escludendo dal campo di indagine concetti come la consapevolezza, la felicità e le virtù.
Fortunatamente oggi non è più così. La psicologia è diventata più vicina alle persone e alle loro reali esperienze quotidiane. Sicuramente non abbastanza, se consideriamo che ancora in tanti hanno difficoltà a chiedere aiuto o a dire di andare dallo psicologo.
Attenzione a non cedere subito alle possibili critiche: non dobbiamo confondere la psicologia positiva con il mero pensiero positivo, spesso tossico.
La Psicologia Positiva non nega assolutamente le emozioni negative. Gioia, serenità, ottimismo, altruismo, creatività ed altre caratteristiche “positive” studiate da questo nuovo modello di psicologia non hanno senso solo in contrapposizione alla sofferenza e alla patologia. Sono, invece, caratteristiche che la persona possiede e che possono essere coltivate e sviluppate per migliorarne il benessere psicologico.
Capiamo quindi cosa significa nel dettaglio il concetto di psicologia positiva.
COSA è LA PSICOLOGIA POSITIVA
Per definizione, la psicologia positiva riguarda lo studio scientifico di come “fiorisce” l’essere umano. È la ricerca di ciò che rende la vita degna di essere vissuta. La domanda fondamentale è: “Come prosperano le sue risorse individuali e quelle delle collettività intera?”
In quest’ottica, la felicità è molto più che sentirsi bene. Essere felici significa vivere una vita ricca e significativa, nonostante i momenti di dolore che ci ritroviamo ad affrontare nel corso della nostra esistenza.
In questo, il modello di benessere proposto dalla psicologia positiva è assimilabile alla definizione di salute mentale data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La salute mentale è infatti uno stato di benessere in cui una persona è in grado di far fronte ai normali stress della vita. È capace di lavorare in modo produttivo, realizzare il suo potenziale individuale e contribuire in maniera attiva alla comunità. Non corrisponde solo all’assenza di malattia.
LA NASCITA E GLI AUTORI DI RIFERIMENTO
Sebbene la psicologia positiva sia un approccio relativamente giovane, le sue radici sono profonde e affondano nella filosofia greca. Epicuro ed Aristotele, per citarne solo alcuni, con il loro pensiero sono definibili gli antenati di questa scienza moderna.
“Esercitare liberamente il proprio ingegno, ecco la vera felicità.”
Aristotele
Tra i padri fondatori si segnala Abram Maslow, che tra gli anni 40 e 50 ha illustrato la sua famosa teoria dei bisogni, mettendo in cima alla piramide quelli che devono essere soddisfatti per consentire alle persone di autorealizzarsi:
La psicologia positiva nasce ufficialmente a partire dagli studi fatti da Martin Seligman e colleghi, tra il 1964/65, sull’impotenza appresa.
Con questo termine in psicologia ci si riferisce all’atteggiamento tipico di chi, dopo aver sopportato ripetuti stimoli avversi e fuori dal suo controllo, accetta in maniera passiva la propria impotenza e interrompe qualsiasi tentativo utile per evitare o sottrarsi a quello stesso stimolo. È quindi riassumibile nella tendenza ad interpretare in maniera negativa ciò che accade, fino a convincersi di non essere abbastanza capaci e quindi rinunciare a priori ad affrontare le situazioni.
In particolare, i ricercatori furono colpiti da un dato: notarono che un terzo dei partecipanti al loro studio appariva “immune” al senso di impotenza appresa. Si chiesero quindi quali potessero essere i fattori protettivi verso questa abitudine al pensiero pessimistico. Con le loro ricerche arrivarono a definire l’ottimismo e la credenza che l’esperienza negativa ha una durata limitata nel tempo come risorse positive utili a fronteggiare gli stress e gli eventi negativi.
PSICOLOGIA POSITIVA APPLICATA
“Alcune esperienze negative portano a risultati positivi, ma anche alcune esperienze positive portano a risultati positivi”.
Martin Seligman
Gli interventi di psicologia positiva si basano su esercizi e attività finalizzate alla valorizzazione dei punti di forza e delle risorse che la persona possiede, al fine di migliorarne la qualità di vita percepita e il senso di benessere individuale e sociale.
Queste applicazioni risultano essere efficaci anche nel trattamento della depressione.
Nel 2009 è stata condotta una meta-analisi sugli interventi di psicologia positiva da Sin e Lyubomirsky: 49 studi analizzati hanno mostrato che questo tipo di interventi aumentano significativamente il benessere delle persone e in particolare i risultati di 25 di questi studi hanno confermato l’efficacia degli interventi positivi per trattare i sintomi depressivi.
Vediamo insieme uno dei modelli più utilizzati in psicologia positiva per definire le risorse e in valori della persona, così da aiutarlo a massimizzare gli effetti sul suo benessere.
Il Modello P.E.R.M.A è un modello di benessere sviluppato da Martin Seligman, il padre della psicologia positiva. Secondo questo modello è possibile individuare e descrivere 5 componenti tipiche nelle persone che affermano di sentirsi felici:
P positive emotion: Sperimentano con più frequenza emozioni positive.
E engagment: Guidati dai loro punti di forza, queste persone mostrano impegno e coinvolgimento nelle loro attività.
R good relationship: Coltivano le relazioni, alimentando così la sensazione di far parte di una rete di supporto e di appoggio.
M meaning and purpose: Queste persone ricercano il senso della vita, spesso dedicandosi ad obiettivi e cause collettivi e non solo individuali.
A achievment and accomplishment: Sono persone che si impegnano a raggiungere gli obiettivi prefissati, perseguendo i propri desideri e migliorando di riflesso autostima, resilienza e ottimismo.
Se sei curioso, oltre ad approfondire l’argomento nella sezione esercizi, ti propongo una semplice attività da sperimentare per iniziare a godere dei benefici della psicologia positiva:
L’ESERCIZIO DELLE TRE BENEDIZIONI:
Ogni sera, per almeno 7 giorni, prima di andare a dormire annota su un quaderno tre cose che sono andate bene durante la tua giornata e specifica anche perché secondo te sono andate bene.
Questo piccolo esercizio, che puoi svolgere comodamente a fine giornata in pochi minuti, ti aiuterà ad aumentare il senso di soddisfazione e abbassare i livelli di depressione.
Prova e fammi sapere, lasciandomi un commento o scrivendomi in privato.