Cosa (non) è la Terapia a Seduta Singola.

Cos’è la terapia a seduta singola? Con questo articolo voglio parlartene provando a smentire alcune false credenze su questo metodo.
Ti invito a leggere l’articolo se sei un collega e vuoi conoscere questa modalità di lavoro, ma anche se sei una persona che vorrebbe chiedere aiuto e non sa di cosa si tratta.
Io ho intrapreso una formazione in terapia a seduta singola perché da tempo cercavo uno strumento pratico da integrare nel mio lavoro, che mi aiutasse a rendere i miei colloqui più efficaci. La tss ha potenziato la mia abitudine a dare sempre una forma (gestalt), un senso, a ciascun incontro e supportato la ricerca di soluzioni concrete e applicabili da subito fuori dallo studio.
LA TERAPIA A SEDUTA SINGOLA NON È UN METODO NUOVO
Nel 1990 lo psicologo clinico israeliano Moshe Talmon si accorse che buona parte di quei pazienti che venivano considerati drop-out (cioè che abbandonavano le sedute prima che si fossero raggiunti gli obiettivi concordati) in realtà avevano semplicemente interrotto la terapia perché quell’unica seduta gli era bastata.
Incuriosito da questo fenomeno decise allora di approfondire la bibliografia al riguardo e fece una scoperta davvero inaspettata. Anche Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, in più occasioni guarì alcuni pazienti in un’unica seduta.
E dopo di lui altri psicoanalisti ancora.
Tra il 1962 e il 1966, presso la Tavistock Clinic di Londra, David Malan e i suoi colleghi trattarono con un’unica seduta 45 pazienti con sintomi quali depressione, ansia, impotenza, frigidità e altro. Nel 51% dei casi venne registrato un miglioramento e i risultati vennero mantenuti anche nei follow up a 2 e 9 anni dal trattamento.
«Fu sconcertante per la comunità degli analisti, professionisti e teorici, come se il Papa avesse annunciato la sua conversione all’Islam o il suo assenso all’aborto.»
Seymour Sarason
LA TERAPIA A SEDUTA SINGOLA NON È PRIVA DI BASI SCIENTIFICHE
Dal 1990 ad oggi è stata prodotta una vasta quantità di studi che hanno avuto l’obiettivo di dimostrare l’efficacia della terapia a seduta singola.
La letteratura è concorde nel considerare la tss efficace.
Vediamo alcuni dati interessanti:
- Le ricerche iniziali condotte da Talmon, Rosenbaum e Hoyt hanno dimostrato che il 58% dei pazienti non ritiene necessario fare una seduta oltre la prima. E questi stessi pazienti, al controllo dopo 3, 6 e 12 mesi, ritengono di aver ottenuto un miglioramento significativo.
- Nel 2001 Bloom ha condotto una prima revisione dei dati presenti in letteratura sulla tss rilevando che non esistono differenze rilevanti tra i risultati ottenuti in una seduta singola e quelli di terapie più lunghe.
- Una revisione più recente, del 2013, ha confermato che in media il 60% delle persone ritiene sufficiente una sola seduta e che il gradimento per questo metodo è molto alto. I fattori più importanti per il successo della seduta sono i suggerimenti ricevuti, la possibilità di parlare del proprio problema sentendosi supportato, le caratteristiche del terapeuta. La tss permette il miglioramento aiutando la persona a risolvere il problema, raggiungere l’obiettivo riducendo i sintomi o migliorando i comportamenti disfunzionali.
LA TERAPIA A SEDUTA SINGOLA NON È UN’AMERICANATA
Il 13 settembre scorso è stato pubblicato lo studio condotto dal gruppo di terapeuti dell’Italian Center for Single Session Therapy dal titolo “Examining the Incidence and Clients’ Experiences of Single Session Therapy in Italy: A Feasibility Study” che ha esplorato l’efficacia della tss in Italia.
Lo studio ha rilevato dati importanti:
- il numero più frequente di sedute alle quali i pazienti si presentavano era uno, indipendentemente dal tipo di approccio terapeutico adottato dallo psicologo.
- 44 pazienti su 85 (ben il 52%) consideravano una singola sessione sufficiente, si sentivano meglio o molto meglio e hanno scelto quindi di non partecipare ad ulteriori sessioni.
- tra quelli che hanno richiesto una seconda sessione (41 clienti), 33 (l’80,5%) hanno indicato che la prima sessione non era sufficiente e 8 clienti (il 19,5%) volevano affrontare un nuovo problema.
Questi risultati concordano dunque con gli studi internazionali di cui ti ho parlato prima e incoraggiano l’uso della terapia a seduta singola nei servizi psicologici, privati e pubblici, per rispondere alla sempre maggiore richiesta di benessere e salute psicologica nel nostro paese.
LA TERAPIA A SEDUTA SINGOLA NON È UN PROTOCOLLO RIGIDO
La terapia a seduta singola è un metodo flessibile.
Può essere utilizzata da terapeuti con formazioni e orientamenti differenti, adattandosi alle loro conoscenze e competenze. Può essere utilizzata per affrontare diverse problematiche e per tutte le persone, adattandosi alle sue necessità.
La terapia a seduta singola non è un vestito taglia unica da calare forzatamente su chiunque, ma assomiglia più ad un abito sartoriale confezionato con cura e su misura per valorizzare al meglio le risorse della persona.
LA TERAPIA A SEDUTA SINGOLA NON È CIECA SPERANZA
Con la terapia a seduta singola non si vuole illudere il paziente, facendogli credere che un solo ed unico colloquio sarà sicuramente sufficiente per risolvere il suo problema o per raggiungere il suo obiettivo.
La terapia a seduta singola si prefigge l’obiettivo di “diffondere il cambiamento”, ovvero dare alla persona la possibilità di credere e iniziare a sperimentare piccoli cambiamenti il prima possibile.
Nonostante la definizione di un obiettivo preciso per la singola seduta, nella TSS si contempla ovviamente la possibilità che quel primo colloquio possa non essere sufficiente.
Il principio da seguire è che “potremo sapere se si tratta di una Terapia a Seduta Singola solo alla fine”. Quindi è possibile una tss con più incontri, tutti affrontati con lo stesso mindset.
ALLORA, COSA È LA TERAPIA A SEDUTA SINGOLA?
“La terapia a seduta singola è un insieme integrato di pratiche e principi tesi ad ottenere il massimo da ogni incontro, che potrebbe essere anche l’ultimo.”
Flavio Cannistrà
La TSS è un metodo di intervento che può essere integrato con vari approcci terapeutici e rappresenta la possibilità di essere appunto efficace a partire dal primo colloquio ma, nonostante il nome provocatorio, senza la presunzione “magica” di poter risolvere tutto in un unico incontro.
Lo scopo della tss è quello di massimizzare l’efficacia di ogni singolo incontro, che sia l’unico o una tappa di un percorso più lungo, offrendo un servizio che permetta al paziente di riportare da subito nella vita quotidiana un cambiamento reale e visibile.
Ogni incontro è concepito come completo in sé, con un obiettivo preciso da raggiungere a fine seduta, promuovendo nella persona una maggiore consapevolezza delle risorse possedute e stimolando la ricerca e l’apprendimento di strategie funzionali alla risoluzione o gestione della situazione problematica.
Se hai bisogno di uno psicologo e vuoi provare la terapia a seduta singola perché pensi faccia al caso tuo contattami compilando il form che trovi di seguito.
FONTI:
– Australian and New Zealand Journal of Family Therapy, 41(3), DOI: https://doi.org/10.1002/anzf.1421
– “Terapia a seduta singola, principi e pratiche” di Flavio Cannistrà e Federico Piccirilli – Giunti edizioni.