Trip-therapy: dimmi dove vai e ti dirò chi sei

L’estate è tempo di vacanze, viaggi e relax. Neppure una pandemia ed un lockdown generale hanno saputo spegnere il desiderio di evasione e di riposo che ogni bella stagione porta con sé.
Tu hai già deciso dove trascorrerai le tue vacanze?
Oppure c’è un posto dove ti piacerebbe presto tornare o in cui vorresti andare per la prima volta realizzando un tuo desiderio?
Oggi, parlando di mete per le vacanze, proveremo a scoprire qualcosa in più su noi stessi.
TRIP THERAPY – OGNI GIORNO L’ORIZZONTE UN PO’ PIU’ IN LA’
Inizio raccontandoti la storia di Claudio Pelizzeni.
Claudio è laureato in Economia alla Bocconi, ha il “posto fisso” e lavora in una banca a Milano, ha un ruolo importante ed una casa eppure non è soddisfatto. Claudio ad un certo punto si pone la domanda più importante di tutte: “Sono davvero felice?” ed è così che un giorno rientrando da lavoro – davanti ad un tramonto – decide di licenziarsi per fare il giro del mondo, inseguendo finalmente la sua grande passione.
Claudio parte per un giro del mondo durato 1000 giorni, senza aerei, e decide di raccontare la sua avventura in un blog che battezza appunto Trip Therapy, perché da sempre convive con il diabete e vuole dimostrare che questo compagno scomodo non è un limite ai suoi desideri. Realizza video che presto diventano virali in rete e raggiungono anche il grande pubblico della tv, dove appare nella trasmissione Il mondo insieme di Licia Colò. Sul cargo merci che dall’Australia lo porta in Nord America inizia a scrivere il suo primo libro L’orizzonte, ogni giorno, un po’ più in là.
Viaggiando Claudio decide di venire fuori da una routine che lo imprigiona e gli impedisce di realizzare i sogni che ha nel cassetto, mettendo alla prova anche i limiti del suo corpo. Trip therapy non è solo un viaggio in giro per il mondo ma anche, e soprattutto, un percorso che porta Claudio ad entrare in contatto con le sue paure, la sua fragilità, le sue risorse e il suo coraggio.
Claudio è tornato, ma non è tornato indietro sui suoi passi. Oggi è un viaggiatore professionista, un travel blogger, continua a vivere esperienze in giro per il mondo e organizza anche avventurosi viaggi di gruppo. I libri sono diventati tre e sembra davvero inarrestabile, neppure la quarantena l’ha fermato e adesso è in giro per l’Italia in bici. Se vuoi approfondire fatti un giro sul suo account instagram.
ESERCIZIO – «DIMMI QUALE CITTÀ AMI E TI DIRÒ CHI SEI
Calma, non ti sto suggerendo di mollare tutto e partire alla scoperta di te stesso. Claudio ha scelto questa strada, perché non avrebbe potuto fare altrimenti. Ma ognuno di noi, nel suo piccolo, può conoscersi un poco in più grazie ai suoi viaggi.
Ci sei?
Parto da una riflessione che ho fatto qualche anno fa di rientro dalle ferie: i posti dove ci sentiamo a casa, pur non essendolo ufficialmente, possono aiutare a conoscersi meglio. Il viaggio è scoperta e possibilità di rigenerarsi.
Oggi ti suggerisco un semplice esercizio per provare ad approfondire la questione. Se ti va poi fammi sapere il risultato, scrivimi in privato o lascia un commento alla fine dell’articolo.
Questa è la mia esperienza: quando sono stata per la terza volta a Berlino in molti mi hanno chiesto come mai tornassi in un posto dove ero già stata, anche abbastanza recentemente. Io stessa mi sono interrogata sull’entusiasmo per quel viaggio.
Così passeggiando per la città mi sono ripetuta di tanto in tanto una semplice domanda: “cosa?” Guardati attorno, cosa ti piace? Come ti fa sentire? Cosa ti rassicura? Cosa cerchi? Cosa ti fa fermare?
Ecco, ripensa ad un luogo che ti è caro o un luogo in cui vorresti andare e poniti queste domande. Osserva delle fotografie che ti riportano lì e prenditi del tempo per rispondere. Metti nero su bianco le risposte e poi prenditi altro tempo per riflettere. Cosa c’è in questo posto in cui ti riconosci? Cosa ti permette di svelare di te? In cosa senti che vorresti somigliargli?
Le persone, le cose e i luoghi che amiamo ci aiutano a dire meglio chi siamo.
“Berlino per me è uno splendido equilibrio tra contrasti. Il rigore, la precisione, l’ordine, i segni del passato, le ferite della storia. La voglia di ricostruire ad ogni angolo, la necessità di non cancellare ciò che è stato ma raccontarlo, elaborarlo e restituirlo al mondo con un messaggio di speranza. La voglia di perdere il controllo, la confusione, la meraviglia e lo stupore, i colori e la creatività, il fermento, la vitalità. Il modo così spontaneo in cui tutti questi aspetti convivono e contribuiscono a renderla speciale.
Io sono Berlino, io voglio essere Berlino.”
E tu?
Quale città sei?